Gli incendi possono svilupparsi nelle aree incolte o abbandonate, invase da sterpaglie ed arbusti che possono risultare di facile strumento di propagazione del fuoco, con il rischio di estendersi in attigue aree cespugliate, arborate, od anche su terreni normalmente coltivati, nonché in eventuali strutture ed infrastrutture antropizzate poste all'interno o in prossimità delle predette aree. In questi casi si suggerisce al Sindaco di emanare apposita ordinanza di eliminazione di sterpaglie e di pulitura terreni al fine di prevenzione rischio d’incendi. Tale ordinanza dovrebbe intimare ai concessionari di impianti esterni di GPL e gasolio, in serbatoi fissi, per uso domestico o commerciale, di mantenere sgombra e priva di vegetazione l’area circostante i serbatoi per un raggio non inferiore a m 5,00, fatte salve le disposizioni che impongono maggiori distanze. In caso di incendio di interfaccia il Sindaco dovrà, come previsto dall’art. 15 comma 3 della Legge 225/92, predisporre l’evacuazione degli edifici e/o strutture in accordo con il ROS designato, nonché, individuare, comunicare e porre a disposizione ogni fonte utile di approvvigionamento idrico presente sul territorio comunale, anche per gli incendi boschivi, e predisporre eventualmente la logistica di supporto alle attività.
Il comando della polizia locale, potrà essere contattato per la verifica di eventuali segnalazioni d’incendio da parte delle Sale Operative competenti. In caso di presenza sul territorio di mezzi e personale utilizzabili per l’antincendio in zone rurali e d’interfaccia il Servizio Antincendio Boschivo in accordo con il DOS e/o ROS ne potrà richiedere la messa a disposizione per coadiuvare il personale operante nel contrasto.
Le aree di interfaccia sono “linee, superfici o zone ove costruzioni o altre strutture create dall’uomo si incontrano o si compenetrano con aree naturali o con vegetazione combustibile”.
Gli incendi in tale tipologia di ambiente possono avere origine sia in prossimità dell'insediamento (ad es. dovuto all'abbruciamento di residui vegetali) sia come derivazione da un incendio di bosco. Questa tipologia di incendio la si ritrova frequentemente soprattutto nelle aree costiere, dove la composizione specifica dei boschi – pinete e macchia mediterranea – risulta particolarmente pericolosa in caso di incendio e spesso si trova a stretto contatto con i centri abitati. Per questo motivo, con una certa frequenza, in conseguenza di incendi boschivi, si vengono a determinare situazioni di rischio elevato per le persone, le abitazioni e le varie infrastrutture. Le strutture abitative infatti, generalmente, non sono dotate di fasce di sicurezza prive di combustibile vegetale e ciò le rende particolarmente vulnerabili in caso di incendi di intensità elevata.
Dall'analisi dell'Ortofoto Comunale, si sono individuate numerose aree a verde in prossimità di zone stabilmente abitate. L'analisi delle colture e tipologia di vegetazione ha appurato che la probabilità di incendi in tali aree, se non di tipo doloso, è molto scarsa, e in ogni caso si tratta di incendi radenti a bassa intensità. Inoltre la fitta presenza di infrastrutture stradali, rende facilmente accessibile le aree potenzialmente incendiabili alle forze di intervento.
In ogni caso le aree a verde sono quasi sempre prossime a muri divisori piuttosto alti e i fabbricati sono posizionati almeno ad una distanza di 5 metri dal confine. Dove non ci sono muri di separazione sono presenti strade o percorsi sterrati verso gli edifici che possono servire da piste tagliafuoco nel caso di dolo o innesco naturale. Con strumenti di Overlay mapping si è sovrapposta la carta delle aree potenzialmente interessate da incendi di interfaccia, con la distribuzione della popolazione sul territorio ottenendo la popolazione potenzialmente interessata da questo tipo di rischio.
Chiaramente l'evento incendio di interfaccia non è un evento che avviene contemporaneamente in tutte le aree individuate, in ogni caso si indica la popolazione interessata dal potenziale evento.
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