Si è considerato un periodo di ritorno di 50 anni ed una probabilità di superamento del 10% .Il risultato, approssimato per eccesso a vantaggio di sicurezza, indica per l’intero territorio oggetto di indagine una intensità Imcs=VIII, che si assume come scuotimenti di riferimento per gli scenari di danno sismico.
Lo scenario di danno utilizza la metodologia messa a punto dal Centro PLINIVS dell’Università “Federico II” di Napoli, il modello adottato per la stima del danno suddivide l’intero territorio regionale utilizzando una griglia a maglie quadre di 250x250 metri. Ciascuna cella è assunta quale unità minima di riferimento tanto per i calcoli quanto per la rappresentazione dei risultati. Per applicare tale modello è necessario un inventario degli edifici presenti sul territorio con la ripartizione degli stessi in classi tipologiche di vulnerabilità sismica.
Non potendo disporre di dati puntuali per ogni edificio, l’inventario degli edifici e delle classi tipologiche di vulnerabilità in ogni cella è stato valutato utilizzando una metodologia proposta in [Zuccaro-Cacace 2009] che consente, a partire dai dati del censimento ISTAT, di stimare per ogni cella il numero di edifici nelle diverse classi di vulnerabilità. La procedura consente di stimare anche il numero di persone presenti negli edifici raggruppati per classe tipologica.
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